La Fondazione Coin ha la sua sede principale in Palazzo Barbaro a Venezia. L’edificio che sorge sul Canal Grande, nei pressi del Ponte dell’Accademia in sestiere San Marco, è un esempio di gotico veneziano del primo Quattrocento, il gotico diffuso a Venezia contemporaneamente alla ristrutturazione del Palazzo Ducale, in piazza San Marco.

Nella realtà Palazzo Barbaro è un complesso che consta di 2 edifici, uno gotico e l’altro con forti richiami barocchi.
Il primo, gotico, fu progettato da Giovanni Bon nel 1425 ed il secondo da Antonio Gaspari nel 1694.
L’edificio più antico fu dapprima di proprietà della famiglia Spera, in seguito di uno speziale di nome Pietro Franco e poi di Nicolò Aldioni, dai cui eredi fu acquistato da Zaccaria Barbaro.
Quella dei Barbaro fu una delle più antiche famiglie patrizie veneziane con grandi umanisti.
L’edificio quattrocentesco presenta una facciata tripartita ed elementi arcaici: al primo piano – sede di Fondazione Coin- è osservabile la quadrifora con trafori quadrilobati, caratteristici del Quattrocento, mentre al secondo piano la polifora ha caratteri trecenteschi.
Per secoli dimora della illustre famiglia patrizia veneziana dei Barbaro, il Palazzo fu poi venduto nell’ottocento, come tanti altri palazzi in quell’epoca, e passò di mano in mano fino a che Daniel Sargent Curtis e Ariana Wormely Curtis, mercanti di Boston, il 3 dicembre 1885 non ne comprarono una parte rilevante, dopo avervi abitato dal 1881.
Intensa fu l’attività economica e di affari della coppia di Boston insieme al figlio Ralph Curtis, pittore, costitui un polo internazionale di vita economica, culturale ed artistica. Lo frequentavano artisti e scrittori americani ed europei tra i quali: John Singer Sargent, James McNeil Wistler, Andrei Zom, Henry James, Robert Browing e più tardi Claude Monet. Henry James fu spesso ospite in Palazzo Barbaro dove ambientò il romanzo “The wings of the Dove”.
Una parte rilevante di Palazzo Barbaro è oggi di proprietà di Piergiorgio e Franca Coin.